IL CERVELLO COLLETTIVO DEL PENSIERO FEMMINILE

• Come lo è l’umanità nel suo complesso, anche ogni grande categoria umana si può considerare una sorta di “organismo a sé”. Ciascuna di queste categorie crea un proprio cervello collettivo che, nel cervello più ampio dell’intera umanità, influenza lo sviluppo dell’insieme.

• A questo processo, noi riteniamo di vitale importanza che la categoria delle donne dia il proprio contributo più intenso, per riequilibrare il pensiero globale di un'umanità da sempre frammentata e da millenni gravemente connotata da un pesante eccesso di energia maschile. Un'umanità che non ha saputo gestire la propria crescita vertiginosa in rapporto al proprio spazio vitale, e che oggi versa in una situazione catastrofica. Non solo perché reclamiamo i nostri diritti, ma anche per tutte le ragioni spiegate qui, riteniamo che sia necessario riequilibrare le energie globali a favore del femminile.

• Per questo pensiamo necessario incentivare connessioni capaci di dare impulso allo sviluppo del cervello collettivo del pensiero femminile. Per questo vogliamo dare vita a una “rete delle reti” che, collegando ancora di più tutte le donne, possa rendere più efficaci gli sforzi di ciascuna.

• Una rete orizzontale, naturalmente; da quando in qua le reti sono fatte a piramide? Il più possibile elastica, flessibile, ondivaga, creativa: come lo è ogni forma di pensiero. 

• Un cervello pensante, in cui ognuna di noi è un prezioso neurone. 

Ma che deve estendere il più possibile le proprie connessioni anche verso ogni uomo capace di offrire alle donne un contributo solidale per il riequilibrio del rapporto fra i sessi. Il “femminino”, infatti, lungi dall’essere una prerogativa esclusivamente femminile, è presente e attivo in diversa misura anche in ogni persona di sesso maschile. Così come è vero il contrario.
• In qualche modo dobbiamo comprendere che la nostra liberazione non si trova nella contrapposizione fra diritti messi artificiosamente in conflitto, ma nella creazione di un'umanità androgina, in cui tutti gli orientamenti sessuali vengano accolti e tollerati. Abbiamo bisogno che nei pensieri, e nei comportamenti, si venga finalmente a ricomporre il giusto equilibrio fra le parti maschile e femminile dell'umanità stessa.
(nb: l'immagine a sinistra della figura è tratta da un dipinto di Cristìna Bazolli)