sabato 29 settembre 2012

Feminist Blog Camp seconda edizione

Iniziato ieri, a Livorno, il Feminist Blog Camp di cui abbiamo più volte parlato sulla nostra pagina fb, arrivato quest'anno alla sua seconda edizione, ospitata dal Collettivo femminista delle Stregatte all'ex-Caserma Del Fante. Se siete nelle vicinanze andateci ... aspettiamo ansiosamente feedback. 
Per conoscere il programma di quest'anno cliccate qui. Se volete un contatto diretto e-mail scrivete a feministblogcamp@grrlz.net  
E.. se siete giornaliste, potete chiedere informazioni anche a questo cellulare: 342-5510325 • BUON LAVORO A TUTTE!








venerdì 28 settembre 2012

Huffington Post Italia molto distratto

Esordio dell'Huffington Post Italia molto distratto. Siamo tutti felici che Arianna Huffington sia sbarcata anche in Italia con il suo bellissimo sito, ma ci delude molto che un sito di informazione nato da una donna geniale, e affidato a una donna, esordisca ignorando completamente quella che riteniamo la più importante notizia politica che riguardi direttamente le donne italiane: e cioè la prima candidatura di una donna a una posizione di governo. Silenzio totale, in linea con l'accoglienza riservatale da buona parte della stampa
Ad oggi, almeno: l'unica cosa che emerge dal sito, alla ricerca "Puppato", è un link che rimanda a un articolino dell'Espresso che parla di diecimila persone, fra cui lei. Non sembra un'informazione molto approfondita. 
Eppure è una donna dai rari requisiti: non solo dal punto di vista delle politiche di genere, ma certo capace di mettere bene a fuoco anche le aspettative e gli interessi delle donneAlle domande che vengono dal "basso" lei risponde. Vediamo se qualche riscontro arriverà anche dall'Huff italiano.

giovedì 27 settembre 2012

Laura Puppato sulla "lettera ai partiti, il voto delle donne"


Politici che rispondono ai cittadini. Ce ne eravamo dimenticati - eppure non sono estinti. Riceviamo e volentieri pubblichiamo: il gruppo "lettera ai partiti - il voto delle donne", scrive a Laura Puppato  (inattesa candidata donna alle primarie del PD, e grande rivelazione per tutte noi) inviando il testo della propria lettera. Questa la risposta:
Carissima Lidia,
ti ringrazio molto. Non conoscevo l'iniziativa ma la trovo una bella presa di posizione. Mi trovi naturalmente d'accordo su tutto e sottoscrivo in pieno. La trovo completa anche per il fatto che avete introdotto forte il concetto di trasparenza. Il Paese ne ha bisogno!
Oggi, tra l'altro, è partito il mio blog sul Fatto Quotidiano e ho scelto di aprire con un tema dedicato alle donne perchè credo che davvero in questo paese ci sia bisogno di un'onda d'urto forte per debellare le discriminazioni che resistono nostante tutti i nostri sforzi. Sono aperta al dialogo e ricettiva. Fammi sapere cosa ne pensi. Condividerò la lettera ai miei contatti.
Grazie del vostro grande lavoro, sono convinta che solo con la partecipazione attiva di tutte e di tutti riusciremo a raggiungere grandi obiettivi.
Laura
Qui la comunicazione inviata a Laura Puppato dal gruppo:
Gentile Signora Puppato,
Le scrivo come coordinatrice di un movimento spontaneo di cittadinanza attiva che si è formato intorno a un'iniziativa chiamata 'Lettera ai partiti', sottoscritta da migliaia di cittadini, decine di associazioni, gruppi e comitati territoriali, anche di 'Se non ora quando'. 
Con questa iniziativa, frutto di un lavoro collettivo portato avanti ca singoli e gruppi di donne che si sono incontrate per dare vita al portale della Rete delle donne, chiediamo a tutti i partiti impegni precisi sul tema della democrazia paritaria: presenza di uomini e donne al 50 e 50, e assoluta trasparenza nella scelta dei candidati che saremo chiamati a scegliere.
Come può vedere, questa lettera va oltre le generiche rivendicazioni di rappresentanza, in quanto individua nel bisogno di trasparenza (il profilo completo di ogni candidato) una strada per restituire potere di scelta agli elettori ANCHE con questa legge elettorale.
Il 26 settembre p.v. incontriamo la responsabile femminile delle politiche del Pd, Roberta Agostini, ma non intendiamo fermarci finché non saremo messi in grado di scegliere una classe politica degna di un paese civile!
Per questo motivo, certi che l'interesse a rivitalizzare il tessuto democratico del paese sia alla base della Sua scelta di candidarsi, Le chiediamo un impegno su questi due punti, e possibilmente, un incontro.
Nel ringraziarla per l'attenzione, cogliamo l'occasione per incoraggiarla a proseguire nel suo cammino, sperando di fare un pezzo di strada insieme!
p. Il gruppo 'Lettera ai partiti,' la coordinatrice,
Lidia Castellani

lunedì 24 settembre 2012

Sulle campagne di prevenzione del cancro al seno: cosa non ci piace e proposte in controcorrente

La proposta è del blog "Amazzone Furiosa", furiosamente impegnato nell'informazione che ruota attorno ai problemi correlati al cancro al seno: solidarietà e prevenzione, ma anche manipolazione e sfruttamento commerciale; lotte per la salute, partecipazione delle donne, condivisione di esperienze eccetera. Scrive Grazia: "anche quest'anno la LILT (Lega Italiana per la Lotta ai Tumori) lancerà, con il mese di ottobre, la campagna Nastro Rosa per la lotta cancro al seno. Il 27 settembre la campagna verrà presentata a Roma, presso la Sala del Tempio di Adriano (Piazza di Pietra), e penso che in questa occasione dovremmo esprimere il nostro dissenso. E perché? Vi invito a leggere il comunicato stampa della LILT per farvi un'idea dello stile pubblicitario e delle cifre che muove la manifestazione. Il retromessaggio sembra essere: 'fatevi belle e fate shopping o vi viene il cancro'". 
Oppure: facendo shopping prevenite il cancro al seno. Il cancro al seno si previene con lo shopping.. eccetera; e via miliardi di festose promozioni che vendono, insieme al prodotto, la rimozione del problema. E si. Perché la prevenzione vera del tumore al seno è qualcosa di molto diverso e molto di più, e una comunicazione che sorvola sugli altri obiettivi di certe campagne non è veritiera. Amazzone Furiosa chiede di dire basta a questo tipo di business della solidarietà: "è necessario opporsi all'approccio verso le malattie come macchine per fare soldi. Il cancro al seno non è - non deve essere - un business, e un'organizzazione importante come la LILT dovrebbe prendere le distanze da questo genere di messaggi".
Grazie a chi darà una mano, dunque, a diffondere un messaggio alternativo. Rilanciate la notizia per favore. Chi fosse interessata a partecipare a un'azione il 27 settembre, un flashmob per esempio, o proporrebbe altre iniziative, può mettersi in contatto con questa pagina fb.

sabato 22 settembre 2012

Cosa vogliamo da una candidata donna

Tutto quello che vorremmo da una candidata donna lo vorremmo anche da ogni candidato uomo, beninteso. Ma stiamo cercando una candidata donna. E ora le diremo cosa vogliamo da lei. Qualche candidata donna ci leggerà mai? Ora, almeno per il PD, una candidata che ci piace ha osato sfidare muri di gomma e tetti di cristallo. Chissà se ce ne sono altre che si stanno preparando a farlo. A tutte, mandiamo un messaggio. Chissà, forse qualcuna risponderà. E il nostro messaggio prende spunto dalla Carta di Intenti del PD, su cui vorremmo dire con chiarezza: apprezziamo lo sforzo (altri non hanno fatto nemmeno quella), ma NON ci piace. E non ci piace perché, al di là degli “argomenti” condivisibili, di veri argomenti non ne porta affatto, e tantomeno impegni precisi. Suona piuttosto come un retorico elenco di slogan, secondo il consolidato metodo della politica pubblicitaria, privo di qualunque chiarezza sul come si intenda ottenere certi obiettivi. Noi invece vorremmo sapere, con esattezza, quali sono le azioni concrete che si intende attuare. Per esempio in relazione a una politica economica che incentivi davvero lo sviluppo di tecnologie sostenibili e dunque anche di nuove industrie e professioni. Oppure in rapporto a come ridare slancio a una spinta culturale e ideale fra le persone. A tutte le candidate donne, perciò, vogliamo dire cosa cerchiamo in una candidata da votare. Attraverso 7 spunti di riflessione, su:
  1. Corruzione, sprechi e privilegi della politica
  2. Contributo femminile: in politica
  3. Violenza contro le donne e contro i bambini 
  4. Condizione femminile, minoranze sessuali, donne immigrate
  5. Educazione, istruzione e informazione
  6. Lo stretto intreccio fra crisi economica, ambiente, lavoro e condizione femminile
  7. Partiti senz'anima e perdita di credibilità. 

Bene, cominciamo? Ci spieghiamo meglio nei punti per esteso che seguono:


• CORRUZIONE, SPRECHI E PRIVILEGI DELLA POLITICA
Cerchiamo una candidata donna che metta in cima ai propri sforzi la lotta alla corruzione. A partire dalle corruttele proprio nella politica. 
Nessuna ricetta contro la crisi e per l'equità può dare il minimo risultato senza mettere questo al centro. La corruzione è la prima causa della mancanza di risorseFuori tutti gli inquisiti e soprattutto i condannati dal Parlamento. I partiti escludano gli inquisiti dalle candidature e rendano pubblici i dati sui loro candidati. I privilegi indecorosi della casta siano aboliti. Il numero dei mandati abbia un limite preciso. Il conflitto di interessi venga risolto. Cerchiamo una candidata che dia importanza anche alla stratificazione di corruttele su cui riposano (e affondano) tutti gli enti pubblici, ivi compresi gli istituti per la sicurezza, per l'ambiente e per la previdenza sociale (inclusi Inail, Inps, ASL, ARPA eccetera). Istituti che hanno una gestione sciatta, quando non impegnata a scambiare favori e ad avviluppare le imprese in una rete infinita di obblighi, volti più a ricattare gli imprenditori che ad assisterli nella vera prevenzione e nella ricerca di soluzioni. Idem per le leggi sulla gestione del territorio oppure sugli adempimenti per le imprese, che sono tanto impossibili da rispettare, in certi casi, e tanto soggette a interpretazioni, da costituire terreni privilegiati per la politica delle mazzette.
• SUL CONTRIBUTO FEMMINILE: IN POLITICA
Cerchiamo una candidata donna che dimostri di avere a cuore l'equità di genere e di impegnarsi in primo luogo perché l'accesso alla politica sia garantito anche alle donne: che si esprima dunque chiaramente sull'obiettivo delle candidature politiche al 50 e 50. Cerchiamo una candidata donna che voglia riflettere sul dato statistico oggettivo (e del tutto trascurato e ignoto ai più) che le donne rappresentano solo una percentuale minima - che oscilla fra il 3 e il 6% - del totale dei condannati per reati di qualunque natura. Una candidata che tenga conto del fatto a ciò correlato (e riconosciuto) che, ricoprendo cariche dirigenziali o pubbliche, sempre le donne dimostrano di essere, statisticamente, notevolmente meno corruttibili degli uomini.
• VIOLENZA CONTRO LE DONNE E CONTRO I BAMBINI 
Cerchiamo una candidata donna che comprenda e dimostri che violenza, pedofilia e femminicidio non sono argomenti secondari, ma aspetti cruciali che ci riguardano tutti, da mettere al centro per una vera prevenzione e per la tutela dalla violenza. 
No alla legittimazione della cosiddetta sindrome della "PAS" che tende a vanificare i processi per pedofilia e violenza di genere. No alla reintroduzione di forme di "patria potestà" come quelle previste dal DDL 957 in via di approvazione nel totale silenzio dei media. Si ad azioni concrete contro il dilagare di anoressia e bulimia come gravi malattie sociali. Si al riconoscimento del reato di femminicidio. Si al sostegno concreto alle attività serie contro la violenza e la pedofilia. Si a progetti di comunicazione e di cultura per il rispetto delle donne e fra i sessi.
• CONDIZIONE FEMMINILE, MINORANZE SESSUALI, DONNE IMMIGRATE
Cerchiamo una candidata donna che guardi alla condizione femminile non come a un "problema" a sè da risolvere, o al problema di una minoranza: noi siamo la metà dell’umanità. E sulla nostra pelle si giocano le peggiori partite del potere dalla notte dei tempi. La condizione femminile attraversa e informa tutte le altre. Cerchiamo una candidata donna in grado di avere uno sguardo di genere. E che sia attenta al diritto alla salute e all'autodeterminazione femminile senza dimenticare i diritti delle donne immigrate, rispetto alle cui comunità gli amministratori tendono a rivolgersi, sempre, solo tramite rappresentanti maschili (e spesso religiosi). 
I servizi sociali sono stati falcidiati da decenni di tagli e oggi è prioritario ridare loro efficacia; il che significa attenzione e risorse. E riguardo all'aborto: è una grande tragedia, ma la sua gravità si è drasticamente ridotta proprio grazie all'introduzione della legge 194 sulla maternità. Poiché il problema, tuttora aperto, non si risolve fingendo che non esista, e aprendo la strada agli aborti clandestini, vogliamo una decisa difesa della 194 e sforzi per la sua effettiva attuabilità. Cerchiamo una candidata donna che dia la giusta importanza alle implicazioni dell'industria del sesso, dalla violenza che esercita, al potere che dà alla criminalità, allo spaventoso peso che esercita nella corruzione. Una candidata che si batta per leggi e servizi contro la tratta (quali il telefono di soccorso alle prostitute schiave falciato nel 2010 dal Governo Berlusconi), per garantire la tutela delle vittime della prostituzione coatta, nel rispetto dell'autodeterminazione delle donne. Cerchiamo una candidata che abbia davvero a cuore l'equità di genere, la lotta alle persecuzioni contro le donne (come per esempio mutilazioni, ergastoli di stoffa e matrimoni forzati, che ormai sono un problema anche nei nostri paesi), la lotta a ogni tipo di discriminazione sessuale, il diritto a un registro delle unioni civili che non sia fondato sul "modello unico" di famiglia. 
• EDUCAZIONE, ISTRUZIONE E INFORMAZIONE
Dove va un paese in cui la scuola e la ricerca sono state fatte a brandelli, l’università spogliata ed esautorata e in cui, nei programmi scolastici, nessuno spazio hanno il senso civico, né la parità di genere, né l’educazione affettiva, né l’educazione ambientale? Dove va un paese in cui la televisione pubblica non coltiva in nessun modo la cultura, e nemmeno una corretta informazione, e contribuisce anzi a nutrire i cervelli della gente, dei bambini, dei ragazzi, di spazzatura consumistica e sessista? Dove va un paese che offre ai suoi bambini e adolescenti solo sogni individualistici, competitivi e vacui, basati su modelli irraggiungibili che spingono milioni di ragazzi ai deliri alimentari e all’anoressia? Nel burrone, dove infatti sta andando l’Italia. 
Vogliamo una candidata impegnata seriamente contro tutto questo, e per la promozione di una cultura empatica, che includa rispetto per sé e per l’altro, inclusi gli animali e l’ambiente con ogni forma vivente.
• LO STRETTO INTRECCIO FRA CRISI ECONOMICA, AMBIENTE, LAVORO E CONDIZIONE FEMMINILE
Cerchiamo una candidata donna che sia consapevole che la crisi economica non si risolve con gli stessi metodi che l'hanno causata: il sistema economico deve essere ripensato in chiave sostenibile e di equità. La salvaguardia ambientale e la tutela della salute non sono "optional": devono essere al primo posto in agenda, produrre una serie di direttive precise pensate non solo per risolvere emergenze, ma anche per generare ricchezza; e da subito. 
A maggior ragione considerato che l'Italia si colloca, nella classifica della sostenibilità sociale e ambientale degli Stati, fra gli ultimi posti (insieme a paesi come Romania, Bulgaria, Brasile, Sudafrica), subito prima di India, Russia, Cina ed Egitto. Cerchiamo una candidata capace di valorizzare il contributo femminile all'economia, e dunque di aprire a modelli di sviluppo nuovi: più equi e volti a creare prosperità e a garantire seriamente la sopravvivenza alle generazioni future. Ricordando che un fattore decisivo di crescita è proprio il lavoro delle donne: è dimostrato che incentivare la partecipazione e il lavoro femminili è una conditio cruciale per ottenere una vera crescita culturale ed economica.
Cerchiamo una candidata donna che proponga soluzioni esattamente contrarie a quelle dei Corrado Passera, che propongono altri passi nel burrone, come "trivellare l'Italia perché il futuro è nel petrolio". Dal burrone ci si allontana solo incentivando l'economia sostenibile, a partire dal riciclaggio totale dei rifiuti e dal loro recupero come materie prime seconde; dalla viabilità a basso impatto ambientale; da sistemi di controllo sulle industrie agroalimentari; da adempimenti efficaci per le industrie agli antipodi rispetto al sistema attuale di corruttele conniventi e ricattatorie in cui affondano le istituzioni che dovrebbero rendersi garanti della tutela ambientale. E applicando una politica decisa sulle energie alternative: che esistono! ma vengono ignorate perché dove c'è petrolio c'è guerra, e dove c'è guerra c'è business dei pochi contro l'interesse di tutti. Vogliamo una candidata che metta al primo posto una visione di insieme capace di creare un'inversione di tendenza.
• PARTITI SENZ'ANIMA E PERDITA DI CREDIBILITA'
I politici che vogliono vederlo hanno bene sotto agli occhi che la gente non è stufa genericamente di "partiti" e/o di particolari persone. Siamo stufi, fino all'esasperazione, di un modo di far politica che ormai non gabba più nessuno.
Lo vediamo, ormai fin troppo bene: che programmi, alleanze e modo di legiferare sono un enorme sforzo collettivo di burocrati, compromessi gli uni con gli altri, tesi a salvaguardare gli interessi propri e dei loro settori, con rispettivi feudatari, vassalli e valvassori. E' inutile dunque dilungarsi su qualcosa che emerge anche da tutti i punti precedenti. Vogliamo una candidata onesta e determinata che sia spinta, prima di tutto e sopra ogni cosa, da spirito di servizio, e dunque capace di agire in modo indipendente. Una candidata che non abbia paura di sfidare davvero gli intrichi di alleanze che, promettendo (o negando) potere, rendono inefficace ogni vera azione di cambiamento.

Se troveremo una candidata così, dunque, e se la voteremo, non voteremo necessariamente “il suo partito”: voteremo LEI, perché lei ci avrà convinte di essere capace di fare invertire rotta alla politica, includendo il suo stesso partito.
Se la voteremo, voteremo LEI perché ci saremo convinte di poter mettere in lei le speranze di un cambiamento.

E questo, è un nostro tentativo di sintesi di tutto quanto emerge da mesi di serrato dibattito fra donne impegnate ai più vari livelli, e a diverso titolo, e con diversi orientamenti politici, decise a difendere i propri interessi e diritti, ma anche i diritti di tutti e il bene del paese.

venerdì 21 settembre 2012

Fare brecce nell'ostracismo mediatico contro Laura Puppato

Ostracismo, dal greco ostrakismós: nell’antica democrazia ateniese era un’istituzione giuridica che puniva con l’esilio chi veniva individuato come un “pericolo per la città”. In ambito affettivo e sociale l'ostracismo si attua escludendo qualcuno dalla società, oppure da un gruppo sociale o da una comunità, evitando di comunicare con lui o addirittura ignorandolo come se non esistesse; e in questo modo lo si annienta. 
L’ostracismo mediatico verso persone o eventi di interesse pubblico si attua omettendo di darne notizia ai cittadini, e, di conseguenza, determinandone - letteralmente - la non-esistenza. Esattamente come se quell’evento, o quella persona, non fossero mai esistiti, i cittadini non hanno l’opportunità di valutarli e di scegliere se accettarne l’offerta.
Stasera abbiamo partecipato, a Firenze, a un incontro pubblico con Laura Puppato, la candidata donna alle primarie del Pd; la quale ci ha impressionato per lucidità, determinazione, rettitudine, assoluta mancanza di reticenze e per chiarezza non solo di intenti, ma anche di programma. 
Alla fine dell’incontro una signora del pubblico è intervenuta dicendo: “questa sera è stato come vedere la Madonna. Ero talmente decisa a non votare mai più, che solo una cosa così straordinaria come ‘vedere la Madonna’ poteva farmi cambiare idea”.
Ma questo privilegio l’hanno avuto in pochi. Sulla Nazione campeggiava un paginone dedicato a Renzi e a Bersani, ma nemmeno un piccolo spazio informava dell’opportunità di incontrare la Puppato, 
Nel caso delle primarie del Pd, l’incantesimo del silenzio mediatico che avviluppa la candidata donna ha tutta l’aria di essere parte di una vera e propria operazione di ostracismo. C’è chi, evidentemente, ha tutte le ragioni di considerare la sua candidatura “un pericolo” da esorcizzare. Noi, però, siamo fra quelli che invece la ritengono un prezioso filo di speranza a cui aggrapparsi per vedere le cose cambiare; e che dunque hanno tutte le ragioni per farla conoscere. Senza farci distrarre da dicorsi tipo "ma così si disperdono voti.." che sono ormai una barzelletta. E perciò le daremo una mano.
Anche le dighe, se un filo d'acqua trova la strada, finisce che crollano; non ci spaventerà certo un po' di ostracismo mediatico.
Intanto, a tutti coloro che desiderano conoscerla e confrontarsi con lei suggeriamo di iscriversi al gruppo in suo sostegno appena nato su fb
Inoltre invitiamo a VOTARE la propria preferenza (per noi Laura, ovvio) al SONDAGGIO dell'Espresso sulle primarie Pd.




mercoledì 19 settembre 2012

Videomessaggio ad Anna Maria Tarantola

Due post fa abbiamo chiesto alla Presidente della RAI, per favore, di rispondere alle precise richieste fatte da DonneinQuota riguardo alla mancata applicazione dei 13 emendamenti sulla figura femminile inclusi nel contratto di servizio pubblico. Il concetto è ribadito in questo video, che contiene un messaggio diretto e personale rivolto alla dott.ssa Tarantola. Restiamo fiduciose in attesa non solo di risposta, ma che il contratto di servizio pubblico venga finalmente rispettato. 
I modi sono tanti. Vorremmo qualche trasmissione culturale in più, qualcosa sulla storia delle donne e sulle donne di valore, sui problemi reali che le donne devono affrontare ogni giorno; sui servizi, sul lavoro, sulle difficoltà e anche sulle opportunità. E magari un'informazione più equilibrata, che non trascuri uno sguardo di genere sulla realtà.

martedì 18 settembre 2012

Il sindaco Pisapia e le donne: facciamo il punto a 15 mesi dall'elezione

Pisapia è un sindaco alla cui elezione le donne hanno contribuito in modo determinante. Da candidato, alle donne ha promesso molto e dopo 15 mesi di mandato ha mantenuto impegni cruciali, come la parità di genere nelle nomine e  il registro delle unioni civili. Ma, per mancanza di fondi, la città di Milano non ha nemmeno un Assessorato alle Pari Opportunità, e molte lamentano che le deleghe per sostituirlo non riescono a esprimere interventi efficaci. In questo video le donne di Milano, grazie a un'intervista organizzata da DonneinQuota, chiedono un incontro diretto con il Sindaco per parlarne. E lo ottengono: aspettiamo aggiornamenti. Ma fin d'ora ecco alcune importanti perplessità di cui intendono parlare: perché non si è fatto nulla per regolamentare la pubblicità sessista, e per promuovere campagne contro la violenza? perché il Comune intrattiene rapporti con le comunità mussulmane della città attraverso capi religiosi, e non anche con donne che rappresentino la parte femminile della comunità? perché non sono state attivate funzioni specifiche di assistenza e tutela delle donne immigrate, per favorire la loro integrazione? perché il sito del Comune è fra i pochi in Italia che non hanno nemmeno una sezione dedicata alle donne, con pagine informative dedicate ai servizi, alla tutela contro la violenza, al lavoro femminile e ad altri temi sensibili? L'incontro promesso sarà fra breve e vi terremo aggiornate, speriamo in un nuovo impulso verso una città più al femminile.

venerdì 7 settembre 2012

#nonsolomiss! : Presidente della Rai per favore risponda

Gent.le Sig.ra Anna Maria Tarantola, abbiamo una precisa richiesta per Lei, che avanziamo come donne e come cittadine, e certe di avere il sostegno di molti uomini e cittadini. 
Le chiediamo fortemente, nel suo ruolo di Presidente della RAI, di far applicare immediatamente i 13 emendamenti sull'immagine della donna inclusi nel "Contratto di Servizio Pubblico" stipulato il 6 aprile 2011 fra la RAI e il Ministero dello Sviluppo Economico. Le chiediamo attenzione, "per favore", in quanto formula di cortesia, ma senza dimenticare che chiediamo non certo un favore, ma un adempimento dovuto. Grazie a un contratto che aveva promesso molto alle donne, e che molto avrebbe potuto fare, se solo fosse stato rispettato. Ma purtroppo non è mai stato così, e l'ennesima vicenda di questi giorni, su MissItalia, di ciò non è che l'ennesima conferma. 
Prendiamo dunque l'occasione del bombardamento mediatico che proprio la RAI sta facendo su una simile manifestazione, storico portabandiera di un immaginario svilente e sessista, per unirci con decisione alla protesta organizzata da Donne in Quota:  
Domenica 9 settembre, a Milano, h. 17, flashmob davanti alla sede milanese della RAI: l'ente che dovrebbe essere garante di un servizio pubblico nell'interesse dei cittadini, e si fa invece costantemente garante di una sottocultura di cui siamo esauste. 
Per contribuire o aderire scrivete a info@donneinquota.org. 
Vi invitiamo inoltre ad aderire all'evento su fb FlashMob Non solo miss! 

lunedì 3 settembre 2012

Inventata l'arma di difesa contro le droghe dello stupro

Questa è una bellissima notizia, davvero inaspettata: è stata inventata la CANNUCCIA ANTI-STUPRO! Il minuscolo oggetto che potrà salvare miriadi di donne dal crescente pericolo di subire violenze e abusi inflitti con il più semplice dei metodi: la somministrazione di una sola goccia di una droga micidiale in qualunque drink o nel più semplice bicchier d'acqua. Una droga ancora poco conosciuta, ma che dilaga rapidamente: un mese fa a Milano (città ritenuta un centro nevralgico del suo spaccio) ne sono state sequestrate 57.000 dosi. Inodore, insapore (al punto che viene nascosta proprio nelle bottiglie d'acqua!) una sola goccia di queste sostanze in un drink, e chiunque di noi può trasformarsi in una bambola inerme, facile da stuprare e seviziare; e che difficilmente riuscirà a ricordare abbastanza per essere in grado, poi, di effettuare una denuncia. Come difendersi? fino ad oggi era praticamente impossibile! ma ecco che compare l'oggetto meraviglioso che vedete nella foto allegata. Si tratta di una semplice cannuccia - da tenere sempre in borsa - che, immersa nel drink, cambiando colore rivela immediatamente la presenza delle sostanze chimiche colpevoli: ketamina e GHB (gamma-idrossibutirrato). Ed è ora allo studio il suo perfezionamento per rilevare anche il Rohypnol. Ormai accettare un bicchiere in qualunque locale era diventato un salto nel buio: mettersi potenzialmente in mano a violenti e maniaci. Da questo incubo ci solleva ora il lavoro di due ricercatori, Fernando Patolsky (docente di chimica a Tel Aviv) e il suo partner Michael Ioffe: a cui diciamo GRAZIE. Con tutto il cuore grazie. 
Ci auguriamo che tutte le discoteche avranno presto in vendita questa cannuccia! Oltre a supermercati e farmacie... E a tutte le nostre amiche, e figlie, amanti delle discoteche diciamo: tenete d'occhio questa vicenda! Appena disponibile questo aggeggio, non dimenticatelo fra i regali da fare a voi stesse e alle amiche.