Oggi (stavamo dicendo..) sarebbe la "festa della mamma", il che, per estensione, pare comporti anche che sia una "festa della famiglia" e, di estensione in estensione, alcuni han pensato bene di farne anche una "festa per la vita" che, per estensione, punta dritto ad abolire dei diritti delle donne. Diritti di civiltà, conquistati faticosamente: ma oggi li si vorrebbe abolire in nome di altri diritti che, teoricamente, il diritto all'autodeterminazione lederebbe. Usciamo da questo pasticciaccio di parole, per dirlo chiaro e tondo:
1. oggi, a Roma, l'ennesima manifestazione che attacca direttamente la legge 194 che in Italia regolamenta l'aborto.
2. questa legge ha inferto un colpo mortale alla piaga degli aborti clandestini e, in 30 anni di applicazione, ha ridotto il ricorso agli aborti del 60%
3. abolirla significherebbe non certo "eliminare gli aborti", ma ripiombare in un terreno in cui dilagano illegalità, assenza di sicurezza e conseguenze gravissime per tutte le donne, specie le più povere.
E allora, invece di cascare nei tranelli della propaganda, chiediamoci: cosa vuol dire essere davvero contro l'aborto?
E, nella realtà dei fatti, chi è contro che cosa?
E, nella realtà dei fatti, chi è contro che cosa?
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