domenica 19 agosto 2012

Pussy contro Putin: parla Maria

"Questo processo sta avendo una grande risonanza: l’attuale governo ne proverà vergogna e imbarazzo in futuro. Ogni fase è stata una parodia della giustizia. Come si è visto, la nostra performance, che all’inizio era un piccolo gesto un po' surreale, si è trasformato come una valanga in una catastrofe enorme. Ciò, ovviamente, non sarebbe accaduto in una società sana. La Russia, in quanto Stato, è da tempo simile a un organismo malato fino al midollo. E la malattia esplode quando si strofinano i suoi ascessi infiammati. 
In un primo momento e per lungo tempo questa malattia è stata messa a tacere in pubblico, e alla fine si è cercato di strumentalizzarla attraverso il 'dialogo'. E badate bene: questo è il solo tipo di dialogo di cui il nostro governo è capace. Questo processo non è solo una maschera grottesca e maligna, è il volto del dialogo del governo con la gente nel nostro paese. Per stimolare un dibattito su un problema a livello sociale, è spesso necessario preparare le giuste condizioni – ecco, noi siamo un caso del genere. È interessante come la nostra situazione sia stata spersonalizzata fin dall’inizio. Questo perché quando si parla di Putin, noi non abbiamo in mente Vladimir Vladimirovich Putin, ma il sistema-Putin che lui stesso ha creato, il potere verticistico, dove ogni controllo viene effettuato in modo puntuale da una sola persona. E questo potere è gerarchico, disinteressato, completamente disinteressato, al giudizio delle masse. E ciò che più preoccupa è come siano ignorate le idee delle generazioni più giovani. Noi crediamo che l’inefficacia di questa amministrazione sia evidente da tutti i punti di vista. E proprio qui, in questa dichiarazione conclusiva, vorrei descrivere la mia esperienza diretta del combattere questo sistema.
La nostra scuola, che è dove la personalità comincia a formarsi in un contesto sociale, ignora sistematicamente tutte le particolarità del singolo. Non c’è un 'approccio individuale', nessuno studio della cultura, della filosofia, delle conoscenze di base sulla società civile. Ufficialmente, queste materie esistono, ma  insegnate ancora secondo il modello sovietico. E come risultato, vediamo l’emarginazione dell’arte contemporanea nella coscienza pubblica, una mancanza di motivazione per il pensiero filosofico, e stereotipi di genere. Il concetto dell’essere umano come cittadino viene spazzato via. Le istituzioni educative insegnano alla gente, fin dall’infanzia, a vivere come automi. A non porre le domande cruciali coerenti con la loro età. Vengono inculcate la brutalità e l’intolleranza nei confronti di ogni diversità. A partire dall’infanzia, ci dimentichiamo la nostra libertà. Ho esperienza personale delle cliniche psichiatriche per i minori. E posso dire con convinzione che ogni adolescente che mostra qualche segno di anticonformismo attivo può finire in un posto così. Una certa percentuale di quei bambini viene dagli orfanotrofi: nel nostro paese è considerato del tutto normale rinchiudere un bambino che ha cercato di fuggire da un orfanotrofio in una clinica psichiatrica e trattarlo con sedativi molto potenti, come l’Aminazin, lo stesso che si utilizzava per sottomettere i dissidenti sovietici negli anni ’70.
Potete immaginare come questo sia particolarmente fonte di traumi, data la generale tendenza punitiva in assenza di una reale assistenza psicologica. Tutte le interazioni sono basate sullo sfruttamento dei sentimenti di paura dei bambini e sulla loro sottomissione forzata. E come risultato, l’aggressività aumenta esponenzialmente. Ci sono molti bambini analfabeti, ma nessuno fa alcuno sforzo per combattere questo problema; al contrario, è scoraggiato ogni minimo sforzo di motivazione per lo sviluppo personale. L’individuo si chiude completamente e perde la fede in tutto il mondo. Vorrei sottolineare che questo metodo di sviluppo personale impedisce in modo chiaro il risveglio delle libertà sia interiori che di quelle religiose, purtroppo, su scala di massa. La conseguenza del processo che ho appena descritto è quella che chiamano umiltà ontologica, esistenziale. Per me, questo processo, questa rottura è proprio significativo di come, se lo vediamo dal punto di vista della cultura cristiana, i significati e i simboli vengano sostituiti da altri diametralmente opposti a loro. Così uno dei concetti più importanti del Cristianesimo, l’Umiltà, oggi è comunemente concepita non come un percorso verso la sensibilizzazione, la fortificazione, e la liberazione definitiva dell’uomo, ma al contrario come strumento per la sua riduzione in schiavitù. Per citare il filosofo Nikolaj Berdjaev, si potrebbe dire che 'l’ontologia dell’umiltà è l’ontologia degli schiavi di Dio, e non dei figli di Dio'. Quando facevo parte di un’organizzazione del movimento ecologico, mi sono fondamentalmente convinta della priorità della libertà interiore come fondamento per agire. Così come dell’importanza, l’importanza diretta, di compiere delle azioni.
Ancora oggi trovo sorprendente che, nel nostro paese, abbiamo bisogno del sostegno di migliaia di individui per porre fine al dispotismo di uno o di una manciata di burocrati. Il nostro stesso processo dà una conferma eloquente di come abbiamo bisogno del sostegno di migliaia di persone da tutto il mondo per far vedere qualcosa di ovvio: che qui ci sono tre persone non colpevoli. Noi non siamo colpevoli, tutto il mondo lo dice. Il mondo intero lo dice ai concerti, il mondo intero lo dice su internet, il mondo intero lo dice sulla stampa. Lo dicono in Parlamento. Il Primo Ministro d’Inghilterra saluta il nostro presidente non parlandogli delle Olimpiadi, ma con la domanda: 'Perché ci sono tre donne innocenti in carcere?'. È vergognoso.
Ma ancora più sorprendente è che la gente non creda che tutto questo possa avere qualche influenza sul regime. Durante i picchettaggi e dimostrazioni (in inverno e in primavera), quando ancora stavo raccogliendo firme e organizzando petizioni, molte persone mi chiedevano – e me lo chiedevano con sincero stupore: perché nel mondo dovrebbero preoccuparsi per quel pezzetto di foresta nella regione di Krasnodar, anche se è forse un bosco unico in Russia, forse un bosco primordiale? Perché dovrebbero preoccuparsi se la moglie del nostro primo ministro Dmitry Medvedev vuole costruire una residenza ufficiale lì e distruggere l’unica riserva di ginepro in Russia? Queste persone... questa è l’ennesima conferma che la nostra gente ha perso il senso che questo Paese le appartiene, appariene a noi, ai suoi cittadini. Non hanno più la percezione di se stessi come cittadini. Hanno un senso di sé semplicemente come una massa di automi. Non si sentono che la foresta appartiene a loro, nemmeno il bosco proprio accanto alle loro case. Dubito anche che sentano un senso di appartenenza per le proprie case. Perché se qualcuno dovesse arrivare fino al loro portico con un bulldozer e dicendogli di evacuare, e “ci scusi, dobbiamo radere al suolo la casa per fare spazio alla residenza di un burocrate”, queste persone raccoglierebbero ubbidienti le loro cose, uscirebbero per strada, e rimarrebbero lì in attesa che il regime dica loro cosa devono fare. Sono completamente abulici, è molto triste. Dopo aver trascorso quasi un anno e mezzo in carcere, sono giunta a capire che il carcere è solo una Russia in miniatura.
Si potrebbe anche parlare del sistema del governo. Che funziona in modo assolutamente verticale, in cui ogni decisione avviene esclusivamente attraverso l’intervento diretto dall’alto. Non c’è assolutamente nessuna delega orizzontale delle funzioni, il che renderebbe la vita di tutti notevolmente più facile. E c’è una mancanza di iniziativa individuale. La denuncia prospera col reciproco sospetto. In carcere, come nel paese, tutto è pensato per spogliare l’uomo della sua individualità, per identificarlo con la sua mera funzione: quella di un operaio o un prigioniero. Il rigido quadro del programma giornaliero in carcere (ci si abitua in fretta) ricorda il contesto della vita quotidiana in cui nasciamo in Russia. In questo quadro, la gente comincia a dare gran valore a cose inutili. In carcere queste inezie sono cose come alcuni piatti o alcune tovaglie di plastica che possono essere acquistati con l’autorizzazione personale del capo guardiano. Fuori dal carcere abbiamo lo status sociale, che le persone apprezzano come un grande guadagno. Questo mi è sempre parso sorprendente. Un altro aspetto [di questo processo] è che ci sta rendendo consapevoli del funzionamento di questo governo come di una performance, un pezzo di teatro. Un gioco che in realtà si trasforma in caos. Il livello superficiale dell’organizzazione del regime rivela la disorganizzazione e l’inefficienza della maggior parte delle sue attività - il che, è ovvio, non porta ad alcun governo reale. Al contrario, la gente inizia a sentire un sempre più forte senso di smarrimento – nel tempo e nello spazio. In carcere e in tutto il paese, la gente non sa a chi rivolgersi per questa o quella questione. Ecco perché si rivolgono al boss del carcere. E fuori dal carcere, di conseguenza, vanno da Putin, il capoccia più alto.
(..) Noi siamo contro il caos che Putin ha generato, una roba che solo superficialmente può essere definita 'un governo'. Vogliamo mostrare un'immagine collettiva del sistema in cui, a nostro parere, praticamente tutte le istituzioni stanno attraversando una sorta di mutazione, pur apparendo formalmente intatte. E in cui la società civile, tanto a noi cara, viene distrutta. Non stiamo facendo citazioni dirette nei nostri testi; assumiamo solo la forma della citazione diretta come una formula artistica. L’unica cosa identica è la nostra motivazione. La nostra motivazione è la stessa motivazione sottesa in una citazione diretta, e si esprime al meglio nei Vangeli: 'Chiedete e vi sarà dato. Cercate e troverete. Bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto' [Matteo 7, 8] Per me, per tutti noi, credo sinceramente, la porta verrà aperta. Ma per ora l’unica cosa che è successa è che siamo state rinchiuse in carcere. È strano che, nella reazione alle nostre azioni, le autorità ignorino completamente l’esperienza storica del dissenso. 'Com'è sfortunato il paese dove, nel migliore dei casi, si intende la semplice onestà come eroismo. E nel peggiore dei casi come un disturbo mentale', scrisse il dissidente Vladimir Bukovsky nel 1970. E anche se non è durato a lungo, ora le persone si comportano come se non vi fosse mai stato alcun Grande Terrore, né i tentativi di resistenza. Credo che veniamo accusate da persone senza memoria. Molti di loro hanno letto il Vangelo, dove dice: Molti di essi dicevano: «Ha un demonio ed è fuori di sé; perché lo state ad ascoltare?» Le parole di chi accusava Gesù Cristo di blasfemia. [Giovanni 10:33]. E «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per la bestemmia e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». Curiosamente, è proprio questo versetto che la Chiesa ortodossa russa utilizza per esprimere la propria opinione sulla blasfemia. Questo parere è messo agli atti, è attaccato al nostro fascicolo penale. Esprimendo tale parere, la Chiesa ortodossa russa si riferisce ai Vangeli come immobile verità religiosa. I Vangeli non sono più intesi come rivelazione, come sono stati fin dall’inizio, ma piuttosto come un blocco monolitico che può essere smontato in citazioni da estrapolare per essere usare ove necessario – in un qualche documento, per uno dei loro scopi. La Chiesa ortodossa russa non si prende nemmeno la briga di guardare il contesto in cui il termine 'blasfemo' è menzionato qui: cioé ove la parola si applica a Gesù Cristo stesso. (Non è un grottesco, spaventoso autogol?? ndr). 
Penso che la verità religiosa non debba essere statica, che è essenziale per comprendere le istanze e i percorsi di sviluppo spirituale, il carattere di un essere umano, la sua duplicità, la sua frammentazione. Che per formare se stessi sia essenziale sperimentare queste cose. Che si debbano provare tutte queste cose per svilupparsi come persona. Che la verità religiosa sia un processo e non un prodotto finito che può essere strumentalizzato sempre e ovunque. E tutte queste cose di cui ho parlato, tutti questi processi, trovano un significato nell’arte e nella filosofia. Compresa l’arte contemporanea. Una situazione artistica può e, a mio parere, deve contenere questo tipo di conflitto interno. E ciò che mi irrita davvero è come l’accusa usa le parole 'la cosiddetta' arte, quando si riferisce all’arte contemporanea.
Vorrei far notare che metodi molto simili sono stati utilizzati durante il processo a Brodsky. Le sue poesie sono state definite come 'cosiddette' poesie, i testimoni dell’accusa non le avevano effettivamente lette, proprio come un certo numero di testimoni nel nostro caso non ha visto lo spettacolo e ha solo guardato le clip on-line. Anche le nostre scuse, a quanto pare, sono anche definite come 'cosiddette scuse'. E anche questo è offensivo. E mi fanno impazzire le questioni del danno morale e del trauma psicologico. Perché le nostre scuse sono state sincere. Mi dispiace che siano state pronunciate tante parole e voi non l’abbiate ancora capite. Oppure è una calcolata malafede quando parlate delle nostre scuse come insincere. Non so cosa avete ancora bisogno di sentire da noi. Ma per me questo processo è un processo 'cosiddetto'. E non ho paura di voi. Io non ho paura della falsità e della finzione, dell’inganno travestito, nel verdetto di questo cosiddetto tribunale. Perché tutto quello che mi può privare di libertà è 'cosiddetto'. Questa è l’unica cosa che esiste in Russia; ma nessuno può togliermi la libertà interiore. Vive nella parola, continuerà a vivere, grazie alla trasparenza, quando tutto questo sarà letto e sentito da migliaia di persone. Questa libertà continua a vivere in ogni persona che non è indifferente, che ci ascolta in questo paese. Con tutti coloro che hanno trovato frammenti del processo in se stessi, come in epoche precedenti li hanno trovati in sè Franz Kafka e Guy Debord. Credo di possedere onestà e trasparenza, ho sete di verità, e queste cose ci renderanno solo un po' più liberi. Staremo a vedere". (Maria Alyokhina)
Il verdetto lo conoscete: 2 anni di lavori forzati. 
Grazie al blog di Christian Raimo per la traduzione.

Queste dichiarazioni, stranamente sorvolate dalla stampa, sono state riportate da numerosi blog. Riteniamo molto importante inserirle anche nel nostro archivio e che abbiano la massima diffusione.

14 commenti:

  1. Invito ad informarvi, non con i soliti mezzi di informazione, su chi realmente siano queste ragazze. Potreste scoprire che la realtà è un pò diversa da quella che i mass media vogliono imporre per fini politici. Traduzione: le ragazze non sono ciò che appaiono e non bisogna santificare della gente solo per sentito dire o perchè è di moda.....meditate e informatevi. Saluti, Ilaria

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    1. Noi ci siamo informate si. E per inciso i "soliti mezzi di informazione" NON hanno fatto nemmeno cenno delle dichiarazioni delle 3 ragazze: le si trova solo nei blog, grazie allo sforzo personale di chi ha deciso di tradurle.
      Forse dovresti informarti meglio tu, invece di venire a fare propaganda pro-Putin, un imbarazzante poliziotto-mafioso responsabile di miriadi di crimini.
      Ma che, come Berlusconi che giurava sui figli e si autoproclamava "unto del Signore", ha deciso che è mediaticamente efficace fare il baciapile, con una cosiddetta Chiesa al cui capo ha messo gli amici suoi.

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    2. Tropvo che se vessero fatto una cpsa del genere in Italia, Usa, Cina, UK etc quantomento sarebbero state multate se non incarcerate

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    3. io penso che se avessero fatto una cosa del genere in un paese che si può definire civile, sarebbero state multate. Che abbiano infranto delle "regole" (per quanto per alcuni opinabili) è certo. Ma c'è una differenza fra una infrazione e un crimine. E c'è da dire che in un paese con una parvenza di democrazia simili azioni non hanno semplicemente senso, perché non si rendono necessarie.
      Invece, se fosse successo in Cina sarebbe finita esattamente come in Russia; se invece fosse avvenuto in posti come Iran o Arabia Saudita con una bella condanna a morte.

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    4. Pro Putin??? Ma chi se ne frega di Putin, sono d'accordissimo con te su Putin! Se avessi letto il mio intervento, avresti capito che io non parlo di Putin, ma delle ragazze che si sono spacciate per ciò che non sono. Sapevi che una di loro (Nadia) è Canadese?!? Si, nata in russia ma cittadina Canadese che lavora per i servizi segreti Canadesi. Sapevi che le tre povere ragazze hanno girato dei film che definire Hard è poco? (si infilavano dei polli nelle zone intime e come atto "artistico" hanno fatto sesso davanti a tutti e una di loro era al nono mese) sapevi che hanno fatto atti vandalistici e l'hanno sempre passata liscia? Ecco io non sopporto quando si sfrutta un'idea, si crede di pensare da soli e invece non ci si rende conto di essere manipolati.Peggio ancora se a farlo sono delle donne, io ti dico la verità quando ho visto il video, mi sono vergognata per loro, ed essendo donna ho pensato che ci sono donne che fanno attivismo sul serio, vedi San Suu Kyi che non si sognerebbero mai di arrivare a quel ivello di squallore. Punto. Poi per il resto libere di pensare omologate al pensiero comune. P.s. ti faccio presente che i democraticissimi Stati Uniti che sostengono la "sommossa delle passerine" questa è la traduzione,hanno anche loro la pena di morte (al pari e che qualche giorno fa la polizia di New York ha ucciso a colpi di pistola un ragazzo che deteneva un coltellino.....fai un pò te....ogni Paese ha la sua, ma c'è modo e modo e io contesto quello, in quanto sminuisce la Donna con la D maiuscola! Ilaria

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    5. IO PER ESEMPIO no, non lo sapevo e NON lo so tuttora. C'è una cosa di cui siamo certe: della spazzatura con cui la propaganda autoritaria infanga tutti quelli che cercano di fare emergere scomode verità non funziona (non funziona con me e grazie a Dio con sempre più gente).
      E non funziona nemmeno tutta la merda che hai vomitato qui, le stracazzate sulla spia canadese (?? ma siete ridicoli!) e sui polli nella figa a scopo hard (!!!) con il tuo profilo anonimo di pseudodonna: "dopo aver visto quel video", scrivi..
      ah, si, e dove sarebbe? come mai non piazzi qui il link al video-shock"?
      perché NON esiste.
      Fosse esistito, tranquillo che sarebbe diventato cavallo di battaglia del processo, e invece non ne esiste traccia da nessuna parte.
      TRANNE; ma guarda un po'! nei siti pattumiera che seminano odio contro le donne in tutte le direzioni. Poi ci sono i vetero-stalisnisti che le infangano, ma quelli hanno qualche remora in più a spingersi fino a far girare ste cazzate.
      PS - e la traduzione non è "sommossa delle passerine", ma RIVOLTA DELLA FIGA. Ci piace di più.
      Annalaura

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    6. si, anche noi piace molto di più "rivolta della figa". E' bellissimo e dice tutto.
      Nel merito delle ridicole accuse senza il minimo riscontro che molti provano a riversare nel web (davvero, come spazzatura puzzolente e basta), mi ha preceduto di poco il commento che trovate qui sotto, del prode collettivo Superficaoca .. :DD
      Commento che sottoscriviamo interamente.

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  2. Si, specialmente chi posta come "anonimo", se fa affermazioni per favore rimandi a delle FONTI PRECISE E VERIFICABILI. Noi le fonti le mettiamo sempre, e riteniamo sia il primo dovere di un blog serio. Le affermazioni fatte da anonimo 1 sono solo gravissimi e rivoltanti insulti senza senso e senza alcun fondamento di verità. Riguardo ai rapporti di Nadia con il Canada, certamente il tribunale ci ha provato, a montarci un caso, ma si è sgonfiato subito: Il passaporto canadese di SUO MARITO era stato mostrato alla televisione russa per insinuare che l’uomo fosse sotto gli ordini di un Paese straniero.. Perché suo marito (e non lei), Pyotr Verzilov, ha frequentato le scuole superiori in Canada e ha doppia cittadinanza. Nadia è stata in Canada e ha CHIESTO lo status di residenza, che peraltro non aveva mai (ancora) ricevuto.
    Una fonte: http://corriere.com/2012/08/18/pussy-riot-condannate-a-due-anni/

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    1. Grazie, mi hai risparmiato la fatica di dire le stesse cose. :)

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  3. http://plucer.livejournal.com/266853.html
    http://video.unita.it/media/Mondo/L_orgia_anti_Medvedev_della_leader_Pussy_Riot_5472.html
    http://www.iconicon.it/blog/2012/08/pussy-riot-addendum/

    ecco le fonti! Ma se solo andaste in giro per il web ne scoprireste tante altre e tutte verificabili, basta aprire gli occhi.
    1)non anonimo ma ho messo il mio nome alla fine del commento
    2) Voina fa farte del collettivo artistico del quale fanno parte anche le pussy riot e altri gruppi...
    3)ero incerta se rispondere o meno, ma avreste pensato che non avevo le fonti o che ero intimorita
    4)libere di pensarla come volete, ma perchè attaccate in questo modo le persone che non la pensano come voi???
    5)è la dimostrazione di come la propaganda agisce sulle menti
    6)avevo postato il mio commento per aprire un dialogo civile, ma già dalla prima risposta dovevo rendermi conto che non era possibile, perciò vi prometto che non visiterò più il vostro sito, perchè ciò con voi non è possibile, anche se trovo i dialoghi tra opinioni discordanti molto stimolanti ;-)
    saluti, Ilaria
    P.s. come vedi mi firmo sempre

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    1. Cara Ilaria, anche se evidentemente non vedrai queste risposte (perché "non visiterai più questo sito") riteniamo importante rispondere, non solo perché è giusto rispondere a te, ma anche perché (ci capitasse anche solo un'altra persona!) questo è un dialogo pubblico. Andiamo per punti:
      1. SCRIVI: "ma perchè attaccate in questo modo le persone che non la pensano come voi??? ". Ma.. per favore non accusare noi di commenti che non ti sono piaciuti, o che trovi intolleranti, e che sono solo dei commenti: ognuno è responsabile di ciò che scrive. Da parte nostra ci sembra (e sempre facciamo e sempre faremo così) di essere solo entrate nel merito dei tuoi argomenti, ed espresso (educatamente) delle legittime opinioni.
      2. SCRIVI: "saluti, Ilaria - P.s. come vedi mi firmo sempre". Sull'anonimato: a parte che anche quella non era un'osservazione nostra. Premetto che se abbiamo lasciato l'opzione "anonimo", è perché a noi vanno benissimo i commenti anonimi. Ma, se dobbiamo entrare nel merito, faccio presente che firmare solo con un nome di battesimo è pur sempre firmare nell'anonimato. Diverso sarebbe se (come per molti che commentano), dal tuo profilo si potesse risalire a un blog o a un sito, o a un profilo fb.. insomma a qualcosa di preciso.
      3. SCRIVI: "Ecco le fonti. Se solo andaste in giro per il web ne scoprireste tante altre e tutte verificabili". Ecco qui c'è molto da dire. Tu dai delle fonti (grazie), ma da quelle fonti stesse si evince che la cosa è molto diversa da come la descrivi tu. Ma su questo mi spiego meglio nella risposta successiva.

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  4. P.s. questo è l'articolo completo, nel quale si dice che nel video c'era anche Nadia e il marito, a scanso di equivoci inserisco anche questo cosicchè non possiate dire che lì le pussy riot non c'erano...c'è la leader!

    http://www.unita.it/mondo/pussy-riot-domani-il-verdetto-br-e-nadia-e-un-icona-globale-1.438244

    Ilaria

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    1. Allora.. oltre alle risposte date sopra, ti diamo qui quelle che mancano. Tornando alle tue parole "ecco le fonti! Ma se solo andaste in giro per il web ne scoprireste tante altre e tutte verificabili". Anche qui devo precisare:
      1. non noi, ma Superficaoca aveva replicato smontando la notizia falsa che Nadia sarebbe "cittadina Canadese che lavora per i servizi segreti Canadesi" (!). E la ringraziamo, perché ha dato fonti verificabili; e preciso che invece tra quelle che hai dato tu non ce ne sono che confermino quello che avevi inizialmente affermato (perché in effetti non è vero)
      2. poi avevi anche affermato: "le tre povere ragazze hanno girato dei film che definire Hard è poco? (si infilavano dei polli nelle zone intime e come atto 'artistico' hanno fatto sesso davanti a tutti e una di loro era al nono mese).. hanno fatto atti vandalistici e l'hanno sempre passata liscia" qui rispondiamo: e allora? se anche avessero fatto dei film porno, questo toglierebbe loro il diritto di esprimersi politicamente? ma comunque NON ne hanno fatti. Tu citi due azioni ben diverse; e quella che riguarda Nadia sarebbe la cosiddetta "orgia": una performance di denuncia, estrema anche quella, ma legittima. E inoltre il gruppo Voina è una storia molto vecchia, da cui Nadia e il marito sono usciti da tempo proprio perché non più in accordo con il loro coordinatore, e addirittura con l'accusa (da parte del Voina) di essere diventati "informatori della polizia" (che invece le accusa di essere informatori del Canada.. non so, si decidano). Che altro dire? che le calunnie non sono un metodo politico accettabile.
      3. per finire: anche il loro gesto di lanciare una preghiera punk da un altare sarà stato scioccante per molti; e se così non fosse non saremmo qui a parlarne; e non avrebbe richiamato l'attenzione che (giustamente) volevano. Voleva esserlo. Le ragioni di ciò sono state espresse chiaramente: «La nostra iniziativa esprimeva solo il disperato bisogno di dare una svolta alla situazione politica in Russia». Si può non essere d'accordo sul metodo; ma NON era un delitto penale, e invece è stato giudicato e condannato come tale. Il che DIMOSTRA che quella non è una democrazia, ma un regime terroristico. Trovi le loro performance urtanti? Lo capiamo; ma vorrei vedere te, se fossi nella disperata necessità di spezzare il muro de silenzio in una pseudo-democrazia che intimidisce la gente al punto di ammazzare dissidenti e giornalisti. Consiglio una visita sul sito italiano in memoria di Anna Politkovskaja, una delle tantissime che hanno pagato con la vita il fatto di fare la giornalista onestamente. http://annaviva.com/chi-siamo
      E con ciò spero non giudicherai le nostre risposte aggressive: vogliamo solo essere precise; ti ringraziamo per le tue opinioni e sarai sempre la benvenuta a commentare.

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  5. Ostracism (from the Greek Ōstrakismós: pronounced ó’stros-iss-moss) was a procedure under the Athenian democracy in which any citizen could be expelled from the city-state of Athens for ten years. In ambito affettivo e sociale l'ostracismo si attua escludendo qualcuno dalla società, oppure da un gruppo sociale o da una comunità, evitando di comunicare con lui o addirittura ignorandolo come se non esistesse; e in questo modo lo si annienta.

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