SNOQ REGIONE MARCHE all'incontro per la RETE DELLE RETI, Roma, 28/1/2012.
Buongiorno a tutte, mi chiamo Marina Barausse e intervengo in rappresentanza dei gruppi SNOQ delle Marche. Nella regione Marche dopo il 13 febbraio si sono costituiti comitati SNOQ nelle città di Ancona, Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto, Fermo, Pesaro, Senigallia e Macerata, e nel novembre scorso abbiamo dato vita ad un coordinamento regionale allo scopo di avviare iniziative collegate nel nostro territorio e per rapportarci in modo unitario con le istituzioni politiche ed amministrative regionali e non solo.
Oggi siamo presenti con un nutrito gruppo di amiche a questa bellissima giornata perché, prima di ogni altra cosa, noi siamo donne e crediamo che il movimento delle donne potrà crescere e rafforzarsi solo se riuscirà davvero a mettere in “rete” (e per rete questa volta non si intende internet!) le molte, variegate e sfaccettate realtà delle associazioni e dei gruppi che condividono impegno ed interesse a migliorare la vita delle donne italiane, ma non solo delle donne.
Come deve essere secondo noi la “rete delle reti”?
Innanzitutto come donne SNOQ noi riteniamo che SNOQ debba partecipare ed essere protagonista di questa rete, la gravità dell’attuale momento politico, economico e sociale e la conseguente necessaria ricerca di modelli nuovi di comportamento sociale e di gestione del potere politico ed economico non possono prescindere dalla partecipazione di tutte le donne alla costruzione di un modo diverso di stare insieme. Stare insieme in modo flessibile ed elastico, senza annullare le specificità di nessun gruppo, bensì al contrario offrendo al singolo la possibilità di far sentire con più potenza la sua voce amplificandola attraverso la forza di una moltitudine, per ottenere tutte più visibilità e più presenza sulla scena pubblica.
Una rete che come quella dei pescatori si muova in armonia con le onde degli avvenimenti esterni, flessibile ma solida, unita da fili sottili ma resistenti, uguale e simmetrica su tutta la sua superficie.
Una rete capace di diventare una “casa delle donne” virtuale ma anche reale, in cui trovarsi per la condivisione di precisi obiettivi e che diventi e rimanga sempre un punto di riferimento e raccolta per chiunque decidesse di avvicinarsi o di esprimere specifiche istanze.
Nella nostra “casa delle donne” possiamo individuare alcune tematiche di particolare urgenza rispetto alle quali elaborare strategie di azione comuni per tutto il territorio nazionale.
I gruppi che decidono di farne parte possono nominare una o più rappresentati (con modalità di scelta libera all’interno di ciascun gruppo) che si riuniscono con cadenza periodica per svolgere un’attività di coordinamento e di organizzazione, per valutare i risultati raggiunti, per evidenziare le specificità dei diversi campi di attività o territori, per analizzare le strategie di comunicazione adottate.
Almeno due volte l’anno si organizza una riunione plenaria aperta a tutte le donne che vogliono esserci, per favorire la conoscenza tra singole e tra gruppi, per far emergere nuove esigenze e nuovi obiettivi.
In realtà la forma organizzativa della rete dovrebbe essere semplice e snella.
Fondamentale e prioritaria deve essere invece la capacità della rete di attivare efficaci processi di comunicazione interni ed esterni.
Sappiamo che molte organizzazioni falliscono nel raggiungimento dei loro obiettivi proprio per una carente o errata gestione dei processi di comunicazione che provoca confusione, ambiguità ed equivoci.
La comunicazione deve essere veloce e multimediale, perché se è vero che internet gioca un ruolo sempre più importante, è altrettanto vero che non tutte le donne hanno accesso alla rete (questa volta quella virtuale), e spesso chi è priva di questa possibilità è anche quella che maggiormente avrebbe bisogno di conoscere l’esistenza di gruppi e associazioni femminili.
Quindi sì internet, ma anche la stampa, la tv, i volantini, il passaparola, gli sms, la posta elettronica e chi più ne ha più ne metta….
La comunicazione deve essere chiara e trasparente, diretta, non deve lasciar spazio ad ambiguità dei messaggi veicolati, la comunicazione deve essere circolare per permettere a tutti, singoli o gruppi, di poter in ogni momento raggiungere tutti i punti della rete, la comunicazione deve essere frequente e in grado di attivare anche in tempo reale reazioni uniformi e diffuse in caso di particolari improvvisi avvenimenti.
E’ necessario che ciascuna di noi si senta parte costituente della rete, la rete ha senso e valore se ciascun elemento sente di contare tanto quanto gli altri e se è consapevole che il suo apporto (in qualsiasi forma avvenga…) è in ogni momento considerato indispensabile al funzionamento del tutto.
Nelle realtà locali la rete dovrebbe essere estesa anche a gruppi e associazioni femminili non “agganciabili” su internet, che svolgono attività in ambiti non propriamente “politici”, pensiamo ad esempio ad associazioni culturali o attive nel sociale, magari pure nello sport e nel tempo libero. Creare una rete di collegamenti con tutte queste realtà può favorire di molto la diffusione della consapevolezza della questione femminile anche da parte di soggetti che semplicemente non ci pensano o che non se ne sono mai occupati. Serve dunque un capillare lavoro di raccolta dei dati delle realtà associative presenti localmente e una paziente tessitura di rapporti e relazioni.
Diciamo che la nostra visione, proiettata in avanti nel tempo, è quella di una grande comunità, capace di sostenersi a vicenda e di sostenere gli elementi che di volta in volta possono evidenziare delle vulnerabilità, una comunità capace di costruire un sentimento di appartenenza e di solidarietà, questa sì trasversale ad ogni territorio, ceto o genere!
Arrivate a questo punto, quali obiettivi deve porsi la rete?
E’ più che evidente, purtroppo, che non abbiamo, se si può dire, che l’imbarazzo della scelta….
Violenza sulle donne, maternità, lavoro, welfare, rappresentanza e rappresentazione, difesa della legge 194: sono tutte questioni ricorrenti che ormai da mesi affollano facebook, blog e siti internet. E sono tutte questioni attuali, urgenti, emergenti, complesse e spesso anche strettamente connesse, quindi risulta difficile, se non impossibile, decidere di occuparsi di alcune e non di altre…..
Su queste tematiche generali il livello di attenzione di tutta la rete deve rimanere sempre costante, e poi si può lasciare all’iniziativa dei diversi gruppi azioni più concrete, più specifiche, più mirate, più collegate anche al singolo territorio, azioni a cui dare la maggior visibilità possibile concentrando le forze e le energie dell’intera rete.
Pensiamo, per fare qualche esempio pratico, alla questione apertasi in Piemonte e Lazio con le proposte di legge regionali sui consultori, un attacco diretto alla legge 194 che non ci lascia indifferenti, che vede già impegnate su più fronti le donne dei diversi gruppi ed associazioni locali con azioni che potrebbero essere molto più efficaci se tutta la rete si mobilitasse, convogliando attenzione ed energie da tutta Italia.
Un altro esempio riguarda noi comitati SNOQ Marche, che abbiamo avviato un confronto con la Regione Marche sul Piano Socio Sanitario Regionale di recentissima approvazione e che contiene, tra l’altro, disposizioni sull’assistenza all’infanzia che non ci convincono per nulla.
E’ evidente che agendo come SNOQ Marche possiamo contare sulla chiara visibilità del movimento SNOQ, è altrettanto evidente che se insieme a noi ci fossero molte altre sigle di gruppi e associazioni locali e nazionali, il peso sarebbe ancora maggiore.
Per concludere, sappiamo anche che in molte regioni sono in discussione nuove norme per l’elezione dei consigli regionali, e la questione della rappresentanza e del 50 e 50 è più che mai importante e delicata, anche in questo caso la rete potrebbe affiancare le realtà locali per rafforzarne il ruolo di interlocutore in grado di influenzare l’opinione pubblica.
Si potrebbe continuare a lungo, ma... cronometro alla mano credo che i 5 minuti siano stati raggiunti e superati, grazie a tutte di essere qui e di esserci!
Marina Barausse, per "Coord. Se non ora quando" Marche
Marina Barausse, per "Coord. Se non ora quando" Marche
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