Noi, come Donne per Milano, ci colleghiamo DIRETTAMENTE agli argomenti portati dalle Donne ultraviolette, che sottoscriviamo in toto, per sviluppare a nostra volta la riflessione che più ci sta a cuore. Perché ci riallacciamo al loro intervento? Perché in esso sono ben focalizzati il tema della , CENTRALITA’ DEL RUOLO DELLA DONNA E DEL RAPPORTO FRA I SESSI, il quale viene messo in diretta relazione con il problema della DEMOCRAZIA e, per estensione, con i modi e i termini stessi della POLITICA.
La nostra pagina FB, come forse alcune di voi già sanno, è comparsa per iniziativa di alcune donne che sostenevano Pisapia nella campagna elettorale 2011 per l’elezione del nuovo sindaco di Milano: eravamo nate sull’onda dell’indignazione per un modo di far politica che lo attaccava bassamente con calunnie, dunque basato sulla menzogna e la propaganda, anziché sui veri contenuti legati a prospettive e progetti. I nostri intenti di opporci a simili metodi si trovano qui, A QUESTA NOTA chiaramente espressi. Saremmo dunque, secondo i soliti schemi triti e ritriti, delle “donne di sinistra”; eppure questa definizione ci sta stretta. Ma non perché rinneghiamo l’essere di “sinistra”: semplicemente una simile definizione NON ci sta più bene perché NON ci basta più.
L’intervento di Donne ultraviolette ha ben chiarito le ragioni per cui, al di là delle banalizzazioni a cui siamo abituati, NON è più, non è MAI, a uno schieramento politico espresso da un’etichetta quello a cui dovremmo aderire, ma a delle espressioni concrete, trasparenti e dimostrate, di capacità progettuale e impegno per il BENE COMUNE.La nostra pagina FB, come forse alcune di voi già sanno, è comparsa per iniziativa di alcune donne che sostenevano Pisapia nella campagna elettorale 2011 per l’elezione del nuovo sindaco di Milano: eravamo nate sull’onda dell’indignazione per un modo di far politica che lo attaccava bassamente con calunnie, dunque basato sulla menzogna e la propaganda, anziché sui veri contenuti legati a prospettive e progetti. I nostri intenti di opporci a simili metodi si trovano qui, A QUESTA NOTA chiaramente espressi. Saremmo dunque, secondo i soliti schemi triti e ritriti, delle “donne di sinistra”; eppure questa definizione ci sta stretta. Ma non perché rinneghiamo l’essere di “sinistra”: semplicemente una simile definizione NON ci sta più bene perché NON ci basta più.
E attenzione: siccome questa intenzione tutti la promettono e la sbandierano, non a caso è necessario individuare lucidamente cosa si intende per “espressioni concrete, trasparenti e dimostrate di capacità progettuale e impegno per il BENE COMUNE”.
Altrettanto necessario è attivare un rapporto dinamico con le forze a cui si dà la propria fiducia, non solo dando al massimo (per quanto possibile) il proprio contributo di idee, sollecitazioni, sostegno e gratitudine, oppure critiche, ma anche esercitando quel controllo che esige costantemente le prove concrete di tale impegno. Stiamo parlando dell’argomento centrale, per portare il cambiamento nel mondo, a cui le donne possono davvero dare il contributo chiave, la sola “conditio sine qua non” capace di fare piazza pulita del sistema perverso che sta distruggendo il pianeta: UNA POLITICA ETICA E RESPONSABILE.
La politica per il bene comune è davvero (come le Donne ultraviolette hanno già sottolineato) basata sulla PROFONDA comprensione che non esiste felicità individuale, ma che ogni problema va risolto in relazione, sempre, a un problema più ampio. Perché esiste un solo organismo: l’umanità. L’umanità intera, indissolubilmente avvinta al proprio ospite e interfaccia: il pianeta Terra con tutte le sue creature.
Abbiamo pochi anni per uscire dal vicolo cieco in cui, per millenni, una politica predatrice individuale, aggressiva, conquistatrice, imperialista, e soprattutto IGNORANTE, ha condotto l’intera umanità, che oggi si trova stretta, a rischio di fame e sete, su un pianeta sempre più piccolo, sofferente e povero.
Dire questo non è certo fare “allarmismi”, ma banale, obiettiva, serena constatazione dei fatti che sono sotto agli occhi di tutti. Anche se, poi, quasi nessuno li guarda.
Invitiamo tutte, dunque, per dare maggiore concretezza a questi argomenti, a guardare questo appassionate documentario:
nel breve spazio di poco più di un’ora, questo bellissimo lavoro illustra l’intera la storia del nostro rapporto con la natura.. un'ora e mezza di bellissime immagini e di cose importantissime da sapere; e alla fine: un progetto irrimandabile.
Noi crediamo che le donne POSSANO, e debbano, guidare il mondo in questo progetto.
Noi crediamo che, oggi, dopo millenni di protagonismo maschile, DAVVERO TOCCHI A NOI dare l’impulso fondamentale. Noi crediamo che più saremo unite, interconnesse e DISINTERESSATAMENTE solidali, e più saremo efficaci. Noi crediamo, infine, che nel farlo ci divertiremo anche un sacco.
Ecco perché NOI CI SIAMO: diamo la massima adesione al progetto collettivo del PORTALE DELLE DONNE. Da parte nostra ci impegnamo a dare il massimo contributo, alla realizzazione, all’espansione e alla divulgazione di questa rete.
Noi invitiamo tutte a fare lo stesso SENZA guardare ai perché o ai percome NON farlo; ma a ragionare solo in positivo, dando alle cose il tempo necessario per svilupparsi.
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