lunedì 30 gennaio 2012

Parla Agnese Kirtan Donati

Metti il cuore nella testa e la testa nel cuore, perché il cuore da solo è stupido e la testa da sola è crudele.

È un detto Sufi che, secondo me, può essere un buon suggerimento al movimento delle donne. L'emotività calda delle donne se riesce a  direzionarsi è una forza molto potente, ma se cade sotto il dominio della mente, che  stabilisce giudizi e divisioni, è destinata al fallimento. I romani dicevano: divide et impera, non è cambiato molto in duemila anni! Finora il potere ha avuto bisogno di dividere per poter gestire il comando: destra e sinistra, nord e sud, cristiani e islamici, poveri e ricchi, diventano categorie con cui ci si identifica, che inevitabilmente entrano in conflitto tra loro. Il mondo però sta cambiando, c'è una nuova consapevolezza e tutto questo non funziona più. Dai Paesi Arabi a Wall Street, all’Europa, arriva la richiesta di un potere trasparente che condivide e unisce. Un potere che ha caratteristiche femminili. 
Le donne hanno un compito fondamentale in questo processo, perché nell'accudire e crescere la vita hanno imparato ad armonizzare molti contrasti. Naturalmente questo non vuol dire che non ci siano soprusi da combattere.

Millenni di patriarcato ci hanno tolto fiducia nelle nostre capacità e ci hanno fatto credere che i modelli vincenti fossero l'imitazione dell'uomo, oppure la sua conquista o il nostro asservimento al suo mondo. L'attenzione posta sull'uomo ci ha distolto dalla scoperta della nostra ricchezza e delle nostre possibilità. È il momento di volgere gli occhi all'interno di noi stesse e darci il permesso di esprimere la nostra bellezza. Accettando il nostro femminino aiuteremo gli uomini ad esprimere il loro, in fondo è una questione di percentuali…  Dando forma alla creatività, ciascuna secondo la propria intuizione e attitudine, aiuteremo donne e uomini a lenire le ferite profonde create dalla mancanza d’amore e a superare la violenza, che nasconde quasi sempre paura e timore di non essere accettati. 
Una piazza virtuale può essere il mezzo adatto per dare spazio e visibilità a idee, progetti, collaborazioni, scambi e sostegno.  L'idea di un gruppo o anche di una persona, se è condivisa, può circolare, dare stimoli, essere sostenuta da molti e avere un impatto molto più forte di un gruppo singolo. La rete delle reti, a quanto ho capito, è nata per questo. Una volta stabilita una piattaforma comune, è sciocco dividersi a causa di opinioni o punti di vista non del tutto simili. Mettere il cuore nella mente vuol dire avere una visione più ampia, che non sia costretta nei confini del proprio ego. Il cuore, invece, per esprimersi al meglio ha bisogno di un contenimento, di una direzione. Con amore, dobbiamo fare un’analisi reale della situazione. Il movimento è attivato in buona parte da donne benestanti, per la semplice ragione che hanno più tempo libero e non devono combattere ogni giorno per la sopravvivenza, ma sono la minoranza. Chi è stremata dai problemi finanziari e ha difficoltà a nutrire i figli può anche essere d’accordo con le nostre idee, ma non ha l’energia o il modo o il tempo per partecipare. Propongo di andare loro incontro, creando gruppi di acquisto, banche del tempo, scambio e dono di oggetti, informazioni per trovare lavoro, solidarietà nei momenti difficili e tutto quello che l’immensa creatività femminile potrà inventare.
Con idee chiare e la determinazione di attuarle, il mondo che vorremmo forse lo possiamo costruire, ma prima lo dobbiamo immaginare e avere fiducia in noi stesse. 

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