martedì 31 gennaio 2012

Parla Anna Cianci, SNOQ Benedetto del Tronto

E' bello essere in rete, è bello essere qui tutte insieme. La rete, metaforicamente, unisce, collega, pur proveniendo da direzioni diverse. 
Nella rete però ci si può anche disperdere. Quindi, è importante avere dei punti di riferimento che possano concretizzarsi in una forma più strutturata per far sÏ che noi donne possiamo meglio interagire ed intervenire nella politica e nel sociale; per garantire la nostra presenza nei luoghi dove si conta.. Dobbiamo far sentire in maniera più forte ed incisiva la voce delle donne dove si decide, dove si può cambiare, dove la diversità deve diventare un valore, una ricchezza.
Per quanto riguarda la composizione delle liste per le elezioni amministrative e politiche, va bene la candidatura al 50% dei generi, ma perché noi non osiamo di più e non proviamo a formare delle liste di solo donne o che abbiano come sigla i vari movimenti femminili (presenti tra l'altro in questo consesso)? 
Credo che i tempi ormai siano maturi. 
La stragrande maggioranza delle donne non è avvezza al potere ma sa sognare (per questo ci è stato concesso fin ora), quindi possiamo realmente essere noi la chiave del vero cambiamento.
In questo bell'incontro ho sentito affermare che le donne sono socialmente più deboli. E' vero! Aggiungo che lo sono di più le donne del Sud. Per questo dobbiamo essere alternative e sensisbilizzare il Sud Italia. 
Per esempio: i nostri incontri, soprattutto mi riferisco al Comitato al quale appartengo "Senonoraquando", facciamoli al Sud. Perché non partiamo da Barletta, dove il martirio delle donne che lavoravano a nero ha molto scosso l'opinione pubblica? Andiamo controcorrente nelle nostre scelte. Ribaltiamo il mondo! 
Diceva Rousseau: "Prendi la direzione opposta all'abitudine e quasi sempre farai bene". Incamminiamoci su nuove strade per arrivare ad ottenere una presenza più consistente di noi donne e pi˘ forte in maniera omogenea su tutto il territorio italiano, per cambiare le cose che non ci vanno bene e non vanno bene all'umanità. Cerchiamo di abbattere le differenze sociali e culturali fra le donne, facciamo sentire la nostra voce a quelle più lontane, meno coinvolte, alle donne pi˘ esposte alle discriminazioni e alla sudditanza rispetto all'uomo.
Siamo benigne con noi stesse, valorizziamoci, acquistiamo sicurezza e mostriamo le nostre competenze. Occupiamo anche noi quegli spazi che gli uomini, ormai noiosamente ma testardamente detengono, per attuare finalmente la rivoluzione gentile.
Grazie per il lavoro che state facendo e l'entusiasmo con il quale ci coinvolgete.

1 commento:

  1. SENATRICE PUPPATO E L’ ART. 21 DELLA COSTITUZIONE.
    Art. 21 della Costituzione: “Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.”
    Quando nel marzo del 2013, Laura Puppato lo accusò di essere un piccolo ducetto , Flavio Zanonato, ora deputato al parlamento europeo affermò:
    “ Mi sembra giusto che la gente sappia che la Puppato non accetta le critiche e che non è affatto quella che sembra in televisione.”
    Sono stato denunciato da Puppato per averla diffamata con calunnie, il processo inizierà il 17 ottobre prossimo.
    La mia non è diffamazione personale, ma critica a comportamenti politici della senatrice Puppato, diffusa con i mezzi a disposizione di un cittadino. giornali online, social network, emails etc.,etc.. Ho aumentato la diffusione dopo che Puppato mi ha inviato a casa due volte il comandante dei carabinieri di Montebelluna, Arcidiacono per farmi cambiare idea e dopo la denuncia.
    Le mie critiche alla senatrice Puppato riguardano principalmente i seguenti punti:
    • La strumentalizzazione partitica dell’evento del Cansiglio il 9 settembre 2012. Puppato si presentò come oratrice unica e capogruppo del PD in Consiglio regionale Veneto. Fatto grave che ruppe l’unità delle forze antifasciste. Allego la mia lettera aperta dell’ anno scorso a Carlo Smuraglia e la sua risposta.
    • La sua performance come sindaco di Montebelluna. Tra l’altro fu denunciata al TAR dal WWF locale.
    • Quando nel luglio del 2011 il Consiglio Regionale Veneto si è pronunciato a favore della riconversione a carbone della centrale elettrica di Porto Tolle, Puppato capogruppo del PD non si è opposta come hanno fatto altri, per esempio Bertolissi eletto nella stessa lista, ma si è astenuta, facendo passare questo come una critica / atto di accusa alla politica veneta.
    • La legge 27/12 che permette al Movimento per la vita di entrare negli ospedali ottenne il voto favorevole da Puppato allora capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale Veneto ( La commissione Sanità del Consiglio regionale poco tempo fa ha respinto il testo che autorizzava l' ingresso negli ospedali ad associazioni che si occupano di etica e salute. Il Movimento per la vita, innanzitutto. Così torna in giunta il regolamento della legge 27 approvata 2 anni fa. Una grande vittoria delle donne, una sconfitta per Puppato ).
    • L’ aver votato in Senato l’abolizione dell’art. 138 della Costituzione, dopo aver partecipato alcuni giorni prima, il 12 ottobre 2013 a Roma ad una manifestazione a sostegno carta costituzionale.
    • Il cambiare troppo spesso posizione. Puppattiana durante le primarie del PD del 2012 per ottenere la segreteria del partito e la presidenza del consiglio. Poi, via via, bersaniana, amica dei grillini,civatiana ed ora renziana.
    • L’ aver abbandonato per ben due volte il territorio dove era stata eletta, prima di terminare il suo mandato. Prima Montebelluna dove era sindaco,per diventare consigliere regionale veneta, poi il Veneto per diventare senatrice.

    Francesco Cecchini 21.06.2014


    RispondiElimina